Pays de Montbéliard Agglomération: Capitale francese della cultura 2024

About the Author: Cristina Biordi

Published On: 18 Giugno 2024

Tempo stimato per la lettura: 3 minuti

La Capitale della cultura 2024 in Francia non è una città ma bensì 73 comuni! Pays de Montbéliard Agglomération è il nome di quest’unione nel dipartimento del Doubs.

L’obiettivo non è solo di promuovere questo territorio ma di portare la cultura in luoghi dove di solito non arriva, e dove soprattutto le persone non osano frequentare spazi culturali.

Una regione relativamente poco conosciuta quella dei Pays de Montbéliard, tra Besançon e Belfort, al confine con la Svizzera, nota al grande pubblico per Sochaux, città dell’emblematica fabbrica Peugeot e per sua squadra di calcio.

Una regione di tesori nascosti artistici e naturali, da scovare attraversando le strade dipartimentali.

Quando la “ruralità” diventa centro

Con i suoi 73 comuni situati vicino al confine svizzero, il Pays de Montbéliard è stato dichiarato Capitale francese della cultura nel 2024, il 13 gennaio 2023, dal Ministero della Cultura francese. Il programma comprende la Strada dei Templi, il Castello dei Duchi di Wurtemberg e il Museo dell’Avventura Peugeot.

Secondo Matthieu Spiegel, co-curatore artistico del Pays de Montbéliard, capitale francese della cultura 2024 e direttore di Moloco, scena musicale attuale: «una capitale può essere un territorio».

Una ricchezza culturale da (ri)scoprire e condividere

Yannick Marzin, direttore MA scena nazionale – Pays de Montbéliard aggiunge: «È un’area urbana che è allo stesso tempo industriale e rurale. Questa è una delle sue particolarità. È un agglomerato che convive da più di 50 anni con una serie di artisti, ideatori, direttori, strutture culturali che hanno svolto un lavoro davvero notevole. E i Comuni avevano scommesso sulla cultura. Questo è il motivo per cui in questo territorio esiste una scena nazionale: è presente una Scena di Musica Contemporanea (SMAC), un Centro Regionale per l’Arte Contemporanea (CRAC) e altre strutture certificate.»

Una molteplicità di culture

Da sottolineare la singolarità, le originalità e le differenze culturali che esistono nella popolazione che si è stabilita in quest’area urbana, in particolare grazie all’immigrazione che ha continuato a rafforzare il lavoro nelle fabbriche Peugeot. I primi furono all’inizio del XX secolo i provinciali che vennero a lavorare qui, dopo un’ondata migratoria dal Sud Europa, poi dal Maghreb, poi dall’Africa sub-sahariana, senza dimenticare anche le ondate migratorie dall’Est dell’Europa. Tutto questo è una ricchezza per questo territorio davvero multiculturale, con tutte queste lingue, tutte queste tradizioni.

Arte contemporanea e archeologia

La cultura in tutte le sue forme. Dal contemporaneo CRAC19, che occupa un ex garage di riparazione Peugeot, con l’esposizione Blood In The Machine, visitabile fino al 25 agosto 2024. Una celebrazione dell’aspetto industriale del territorio e delle sue competenze nelle costruzioni, con movimento cooperativo di autocostruzione dei Castori nato dopo la Seconda guerra mondiale. Esposto anche un manuale di Enzo Mari, i cui tavoli campeggiano nella sala centrale del CRAC.

Il progetto partecipativo ed effimero con l’artista Olivier Grossetête per ricostruire una parte del teatro gallo-romano di Mandeure tra i più grandi del mondo romano e il primo della Gallia per dimensioni. Alla realizzazione di quest’opera hanno partecipato un centinaio di volontari, per assemblare, ritagliare, montare e distruggere gli scatoloni di cartone serviti a erigere una parte del teatro mancante. Per «Si tratta tipicamente di questo tipo di progetti che sensibilizzano i residenti alla cultura, con un rapporto di costruzione e connessione.»

 

Il programma: luglio/settembre 

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Published On: 18 Giugno 2024

About the Author: Cristina Biordi

Tempo stimato per la lettura: 9 minuti

La Capitale della cultura 2024 in Francia non è una città ma bensì 73 comuni! Pays de Montbéliard Agglomération è il nome di quest’unione nel dipartimento del Doubs.

L’obiettivo non è solo di promuovere questo territorio ma di portare la cultura in luoghi dove di solito non arriva, e dove soprattutto le persone non osano frequentare spazi culturali.

Una regione relativamente poco conosciuta quella dei Pays de Montbéliard, tra Besançon e Belfort, al confine con la Svizzera, nota al grande pubblico per Sochaux, città dell’emblematica fabbrica Peugeot e per sua squadra di calcio.

Una regione di tesori nascosti artistici e naturali, da scovare attraversando le strade dipartimentali.

Quando la “ruralità” diventa centro

Con i suoi 73 comuni situati vicino al confine svizzero, il Pays de Montbéliard è stato dichiarato Capitale francese della cultura nel 2024, il 13 gennaio 2023, dal Ministero della Cultura francese. Il programma comprende la Strada dei Templi, il Castello dei Duchi di Wurtemberg e il Museo dell’Avventura Peugeot.

Secondo Matthieu Spiegel, co-curatore artistico del Pays de Montbéliard, capitale francese della cultura 2024 e direttore di Moloco, scena musicale attuale: «una capitale può essere un territorio».

Una ricchezza culturale da (ri)scoprire e condividere

Yannick Marzin, direttore MA scena nazionale – Pays de Montbéliard aggiunge: «È un’area urbana che è allo stesso tempo industriale e rurale. Questa è una delle sue particolarità. È un agglomerato che convive da più di 50 anni con una serie di artisti, ideatori, direttori, strutture culturali che hanno svolto un lavoro davvero notevole. E i Comuni avevano scommesso sulla cultura. Questo è il motivo per cui in questo territorio esiste una scena nazionale: è presente una Scena di Musica Contemporanea (SMAC), un Centro Regionale per l’Arte Contemporanea (CRAC) e altre strutture certificate.»

Una molteplicità di culture

Da sottolineare la singolarità, le originalità e le differenze culturali che esistono nella popolazione che si è stabilita in quest’area urbana, in particolare grazie all’immigrazione che ha continuato a rafforzare il lavoro nelle fabbriche Peugeot. I primi furono all’inizio del XX secolo i provinciali che vennero a lavorare qui, dopo un’ondata migratoria dal Sud Europa, poi dal Maghreb, poi dall’Africa sub-sahariana, senza dimenticare anche le ondate migratorie dall’Est dell’Europa. Tutto questo è una ricchezza per questo territorio davvero multiculturale, con tutte queste lingue, tutte queste tradizioni.

Arte contemporanea e archeologia

La cultura in tutte le sue forme. Dal contemporaneo CRAC19, che occupa un ex garage di riparazione Peugeot, con l’esposizione Blood In The Machine, visitabile fino al 25 agosto 2024. Una celebrazione dell’aspetto industriale del territorio e delle sue competenze nelle costruzioni, con movimento cooperativo di autocostruzione dei Castori nato dopo la Seconda guerra mondiale. Esposto anche un manuale di Enzo Mari, i cui tavoli campeggiano nella sala centrale del CRAC.

Il progetto partecipativo ed effimero con l’artista Olivier Grossetête per ricostruire una parte del teatro gallo-romano di Mandeure tra i più grandi del mondo romano e il primo della Gallia per dimensioni. Alla realizzazione di quest’opera hanno partecipato un centinaio di volontari, per assemblare, ritagliare, montare e distruggere gli scatoloni di cartone serviti a erigere una parte del teatro mancante. Per «Si tratta tipicamente di questo tipo di progetti che sensibilizzano i residenti alla cultura, con un rapporto di costruzione e connessione.»

 

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