Questa non è una carota di Dylan Hewitt
Tempo stimato per la lettura: 2,1 minuti
Questa non è una carota, sottotitolo Una storia VERA ispirata a RenéMagritte di Dylan Hewitt, pubblicato da orecchioacerbo, è un libro intelligente per ridere veramente. Per tutti quelli che amano giocare a vero o falso; ragionare sull’arte surrealista e naturalmente per gli appassionati di carote.
Tutto comincia con una fame di coniglio che sulla prima pagina trova una bella carota arancione. Quando l’addenta capisce che è di carta e non lo sfamerà. Quindi decide di andare avanti per placare il suo brontolio di pancia. La seconda che trova è solo un disegno in bianco e nero: si può addirittura cancellare. La terza è gigante e galleggia nel cielo: finta, anche lei. Solo quando vede un prato e una mucca, troppo VERI per essere disegnati, pensa di aver risolto. Ma è la mucca che gli svela la VERA verità: non sono disegni ma fotografie! E soprattutto lo fa riflettere sul fatto che anche lui è finto, di carta! Ecco la soluzione: se lui è di carta, lo sarà anche la sua fame che le carote disegnate potranno sfamare. E, come nelle migliori fiabe, tutti vissero felici e contenti. Tutti i conigli veri e soprattutto quelli finti…
La radice del Surrealismo
“All’inizio delle mie storie c’è spesso una visione, un’idea visuale mi si accende in testa e tutto comincia.” Discendenza per metà polacca e per metà inglese, Dylan Hewitt è nato e cresciuto a Londra. Si è laureato in design grafico presso la prestigiosa università delle Arti, la Central St Martins. Da qui si è tuffato nel mondo della pubblicità, come art designer, progettando e sviluppando campagne su tutti i media. Lungo il percorso ha acquisito sempre più esperienza nell’illustrazione e nella scrittura. A porte chiuse, di nascosto, era impegnato a creare libri per bambini. L’amore per i classici dei libri illustrati ha fatto sì che i suoi libri abbiano più di un sapore: si riconosce il tratto di Miroslav Sašek e quello di Bruno Munari. Gli influssi sono molto chiari nei suoi stili di illustrazione: forme semplici che utilizzano inchiostri e ritagli, colori vivaci e linee realizzate a pennello e un buon computer per ricomporre tutto. Il suo più grande insegnamento ricavato dal mondo della pubblicità è stato che l’idea è sovrana. A questa aggiunge sempre ironia, fascino, calore e un tocco di surreale proprio come è lui. E anche come è Magritte.
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Questa non è una carota di Dylan Hewitt
Tempo stimato per la lettura: 6 minuti
Questa non è una carota, sottotitolo Una storia VERA ispirata a RenéMagritte di Dylan Hewitt, pubblicato da orecchioacerbo, è un libro intelligente per ridere veramente. Per tutti quelli che amano giocare a vero o falso; ragionare sull’arte surrealista e naturalmente per gli appassionati di carote.
Tutto comincia con una fame di coniglio che sulla prima pagina trova una bella carota arancione. Quando l’addenta capisce che è di carta e non lo sfamerà. Quindi decide di andare avanti per placare il suo brontolio di pancia. La seconda che trova è solo un disegno in bianco e nero: si può addirittura cancellare. La terza è gigante e galleggia nel cielo: finta, anche lei. Solo quando vede un prato e una mucca, troppo VERI per essere disegnati, pensa di aver risolto. Ma è la mucca che gli svela la VERA verità: non sono disegni ma fotografie! E soprattutto lo fa riflettere sul fatto che anche lui è finto, di carta! Ecco la soluzione: se lui è di carta, lo sarà anche la sua fame che le carote disegnate potranno sfamare. E, come nelle migliori fiabe, tutti vissero felici e contenti. Tutti i conigli veri e soprattutto quelli finti…
La radice del Surrealismo
“All’inizio delle mie storie c’è spesso una visione, un’idea visuale mi si accende in testa e tutto comincia.” Discendenza per metà polacca e per metà inglese, Dylan Hewitt è nato e cresciuto a Londra. Si è laureato in design grafico presso la prestigiosa università delle Arti, la Central St Martins. Da qui si è tuffato nel mondo della pubblicità, come art designer, progettando e sviluppando campagne su tutti i media. Lungo il percorso ha acquisito sempre più esperienza nell’illustrazione e nella scrittura. A porte chiuse, di nascosto, era impegnato a creare libri per bambini. L’amore per i classici dei libri illustrati ha fatto sì che i suoi libri abbiano più di un sapore: si riconosce il tratto di Miroslav Sašek e quello di Bruno Munari. Gli influssi sono molto chiari nei suoi stili di illustrazione: forme semplici che utilizzano inchiostri e ritagli, colori vivaci e linee realizzate a pennello e un buon computer per ricomporre tutto. Il suo più grande insegnamento ricavato dal mondo della pubblicità è stato che l’idea è sovrana. A questa aggiunge sempre ironia, fascino, calore e un tocco di surreale proprio come è lui. E anche come è Magritte.
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