Rineke Dijkstra e Maya Rochat in mostra alla MEP di Parigi
Tempo stimato per la lettura: 3,3 minuti
La Maison Européenne de la Photographie di Parigi presenta, dal 7 giugno al 1° ottobre, il lavoro di due fotografe innovative: Rineke Dijkstra e Maya Rochat. Le mostre sono curate da Simon Baker, direttore della MEP, e Clothilde Morette, responsabile della programmazione.
Con I See You, l’artista olandese Rineke Dijkstra espone quattro delle sue installazioni video più importanti. Le questioni legate all’identità, allo scorrere del tempo e all’intimità, particolarmente centrali nell’infanzia e nell’adolescenza, sono al centro delle sue opere.
Mentre, Poetry of the Earth, l’artista svizzera Maya Rochat, ripercorre il suo percorso artistico transdisciplinare lungo più di dieci anni. Ispirata dalla natura, Maya Rochat si impegna in una riflessione poetica sulla bellezza del mondo circostante, la sua materia e la sua trasformazione.
La costruzione della propria identità
Famosa per i suoi lavori fotografici e video che esplorano il genere del ritratto e affrontano tematiche legate all’identità, allo scorrere del tempo e all’intimità, Rineke Dijkstra è una artista molto prolifica. Presente nelle più grandi istituzioni museali, si è fatta un nome in particolare con le serie fotografiche che seguono lo sviluppo dei suoi soggetti per lunghi periodi di tempo.
Il lavoro di Rineke Dijkstra si distingue per un approccio sensibile e attento all’osservazione delle emozioni. Le sue opere interrogano lo sguardo: nello stesso tempo quello che portiamo su noi stessi, il modo in cui ci presentiamo nel mondo e ciò che resiste al nostro controllo.
Nell’ambito di una proposta curatoriale incentrata sui giovani, l’adolescenza e i temi della rappresentazione, la MEP presenta un insieme di quattro installazioni video dall’estetica controllata, sensibile e delicata: Ruth Drawing Picasso, 2009, I See a Woman Crying, 2009, Marianna (The Fairy Doll), 2014, The Gymschool, 2014 e una selezione di fotografie.
La poesia del nostro pianeta
Maya Rochat, giovane artista visiva ben nota in Svizzera, presenta alcuni montaggi visivi all’incrocio tra fotografia, pittura, video, performance e installazione. Attraverso Poetry of the Earth la MEP espone la sua prima grande mostra istituzionale in Francia, ripercorrendo i dodici anni della carriera dell’artista.
Le sue ricche rappresentazioni di piante, rocce o fiumi giocano su trame e colori, effetti di alterazione e sovrapposizione. Maya Rochat crea montaggi visivi con colori altamente saturi in cui si fondono motivi naturali e pittura astratta. Le sue fotografie di piante, rocce o fiumi servono come punto di riferimento inizio della sua sperimentazione. Sovrappone immagini, altera digitalmente o fisicamente il suo uso e il suo significato di dieci volte giocando su trasparenze, trame e colori.
Ispirata dalla natura e dalle sue diverse forme e scale, Maya Rochat si impegna in una riflessione poetica sulla bellezza del mondo circostante, la sua materia e la sua trasformazione. Mette anche in discussione il posto che gli umani occupano in esso.
Il confine tra oggetto inanimato ed essere vivente
La MEP offre uno spazio espositivo ai giovani artisti. Lo Studio, dal 7 giugno al 16 luglio 2023, è occupato dall’esposizione/installazione Auf dem Zahnfleisch (Sulla carne dei denti) di Rosa Joly.
Al centro dell’opera, un film in 16 mm realizzato a New York – prodotto appositamente per la mostra-, presentato sotto forma d’installazione. Il film e la mostra sono il culmine di un progetto che unisce la ricerca sperimentale accademica e l’interesse dell’artistica al lavoro dell’americana Jay DeFeo, iniziato più di dieci anni fa.
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Rineke Dijkstra e Maya Rochat in mostra alla MEP di Parigi
Tempo stimato per la lettura: 10 minuti
La Maison Européenne de la Photographie di Parigi presenta, dal 7 giugno al 1° ottobre, il lavoro di due fotografe innovative: Rineke Dijkstra e Maya Rochat. Le mostre sono curate da Simon Baker, direttore della MEP, e Clothilde Morette, responsabile della programmazione.
Con I See You, l’artista olandese Rineke Dijkstra espone quattro delle sue installazioni video più importanti. Le questioni legate all’identità, allo scorrere del tempo e all’intimità, particolarmente centrali nell’infanzia e nell’adolescenza, sono al centro delle sue opere.
Mentre, Poetry of the Earth, l’artista svizzera Maya Rochat, ripercorre il suo percorso artistico transdisciplinare lungo più di dieci anni. Ispirata dalla natura, Maya Rochat si impegna in una riflessione poetica sulla bellezza del mondo circostante, la sua materia e la sua trasformazione.
La costruzione della propria identità
Famosa per i suoi lavori fotografici e video che esplorano il genere del ritratto e affrontano tematiche legate all’identità, allo scorrere del tempo e all’intimità, Rineke Dijkstra è una artista molto prolifica. Presente nelle più grandi istituzioni museali, si è fatta un nome in particolare con le serie fotografiche che seguono lo sviluppo dei suoi soggetti per lunghi periodi di tempo.
Il lavoro di Rineke Dijkstra si distingue per un approccio sensibile e attento all’osservazione delle emozioni. Le sue opere interrogano lo sguardo: nello stesso tempo quello che portiamo su noi stessi, il modo in cui ci presentiamo nel mondo e ciò che resiste al nostro controllo.
Nell’ambito di una proposta curatoriale incentrata sui giovani, l’adolescenza e i temi della rappresentazione, la MEP presenta un insieme di quattro installazioni video dall’estetica controllata, sensibile e delicata: Ruth Drawing Picasso, 2009, I See a Woman Crying, 2009, Marianna (The Fairy Doll), 2014, The Gymschool, 2014 e una selezione di fotografie.
La poesia del nostro pianeta
Maya Rochat, giovane artista visiva ben nota in Svizzera, presenta alcuni montaggi visivi all’incrocio tra fotografia, pittura, video, performance e installazione. Attraverso Poetry of the Earth la MEP espone la sua prima grande mostra istituzionale in Francia, ripercorrendo i dodici anni della carriera dell’artista.
Le sue ricche rappresentazioni di piante, rocce o fiumi giocano su trame e colori, effetti di alterazione e sovrapposizione. Maya Rochat crea montaggi visivi con colori altamente saturi in cui si fondono motivi naturali e pittura astratta. Le sue fotografie di piante, rocce o fiumi servono come punto di riferimento inizio della sua sperimentazione. Sovrappone immagini, altera digitalmente o fisicamente il suo uso e il suo significato di dieci volte giocando su trasparenze, trame e colori.
Ispirata dalla natura e dalle sue diverse forme e scale, Maya Rochat si impegna in una riflessione poetica sulla bellezza del mondo circostante, la sua materia e la sua trasformazione. Mette anche in discussione il posto che gli umani occupano in esso.
Il confine tra oggetto inanimato ed essere vivente
La MEP offre uno spazio espositivo ai giovani artisti. Lo Studio, dal 7 giugno al 16 luglio 2023, è occupato dall’esposizione/installazione Auf dem Zahnfleisch (Sulla carne dei denti) di Rosa Joly.
Al centro dell’opera, un film in 16 mm realizzato a New York – prodotto appositamente per la mostra-, presentato sotto forma d’installazione. Il film e la mostra sono il culmine di un progetto che unisce la ricerca sperimentale accademica e l’interesse dell’artistica al lavoro dell’americana Jay DeFeo, iniziato più di dieci anni fa.
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