Si chiude la 11a edizione del Festival de la Cinémathèque

About the Author: Cristina Biordi

Published On: 18 Marzo 2024

Tempo stimato per la lettura: 2,4 minuti

Dal 13 al 17 marzo 2024, si è svolta l’undicesima edizione del Festival de la Cinémathèque française, che quest’anno ha avuto come ospite d’onore il regista australiano Peter Weir. Cinque giorni per riscoprire sul grande schermo un centinaio di film provenienti da tutto il mondo, la maggior parte dei quali in magnifici restauri, alla Cinémathèque e in diversi cinema parigini e dell’Île-de-France.

5 giorni, 100 film, numerosi ospiti, in 9 sale cinematografiche, per celebrare insieme la vivacità del cinema d’epoca.

Grande successo di pubblico e film rari

Peter Weir ha presentato numerose sessioni davanti a platee gremite e ha interagito con il pubblico dopo le proiezioni di The Truman Show e Master and Commander.

Il pubblico ha potuto incontrare e scoprire registi rari e poco rappresentati in Francia: Nancy Savoca, e il suo lavoro profondamente impegnato e desideroso di esprimere i desideri, le convinzioni e le lotte dei suoi personaggi femminili, o anche Judit Elek, del nuovo movimento cinematografico ungherese e considerata una delle pioniere del cinema diretto.

Cinema senza confini

Cosmopolita, il Festival ci ha permesso anche di rendere omaggio a Jacques Deray, Sadao Yamanaka e Machiko Kyo e di riscoprire gemme recentemente restaurate dagli aventi diritto, archivi e laboratori di tutto il mondo. Tra le 35 proiezioni proposte, abbiamo potuto vedere Matrimonio in quattro, secondo film di Ernst Lubitsch a Hollywood, Morte in vacanza del regista messicano Robert Gavaldón o, per la prima volta in Francia, la versione restaurata di Tutta una notte di Chantal Akerman, presentato da Caroline Champetier.

Todd Wiener (Curator of Films) ha presentato sette recenti restauri della prestigiosa istituzione americana UCLA Film and Television Archive, tra cui film rari di Frank Borzage e Charles Burnett.

Cinema e i mestieri del cinema

All’evento hanno partecipato numerose “Classi del Festival” (studenti delle scuole superiori e studenti di cinema della regione Ile-de-France). Due giorni di formazione professionale internazionale (Winter School FIAF organizzata in collaborazione con la FIAF e la Fondazione Jérôme Seydoux-Pathé) hanno riunito 50 programmatori e 20 relatori provenienti da 20 paesi diversi.

Una giornata di studio sull’Intelligenza Artificiale, in collaborazione con il CNC, ha riunito un vasto pubblico.

Il festival nelle sale e sul web

Il Festival su HENRI! 5 film sono stati programmati insieme sulla piattaforma gratuita della Cinémathèque française HENRI per permettere a quante più persone possibile di scoprire le collezioni della Cinémathèque française e altrove: da Judit Elek a Keiko Kishi, passando per L.A. Rebellion e UCLA, o Vent Debutto di René Leprince e Conte crudele di Gaston Modot, recentemente restaurato dalla Cinémathèque française.

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About the Author: Cristina Biordi

Tempo stimato per la lettura: 7 minuti

Dal 13 al 17 marzo 2024, si è svolta l’undicesima edizione del Festival de la Cinémathèque française, che quest’anno ha avuto come ospite d’onore il regista australiano Peter Weir. Cinque giorni per riscoprire sul grande schermo un centinaio di film provenienti da tutto il mondo, la maggior parte dei quali in magnifici restauri, alla Cinémathèque e in diversi cinema parigini e dell’Île-de-France.

5 giorni, 100 film, numerosi ospiti, in 9 sale cinematografiche, per celebrare insieme la vivacità del cinema d’epoca.

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Peter Weir ha presentato numerose sessioni davanti a platee gremite e ha interagito con il pubblico dopo le proiezioni di The Truman Show e Master and Commander.

Il pubblico ha potuto incontrare e scoprire registi rari e poco rappresentati in Francia: Nancy Savoca, e il suo lavoro profondamente impegnato e desideroso di esprimere i desideri, le convinzioni e le lotte dei suoi personaggi femminili, o anche Judit Elek, del nuovo movimento cinematografico ungherese e considerata una delle pioniere del cinema diretto.

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Cosmopolita, il Festival ci ha permesso anche di rendere omaggio a Jacques Deray, Sadao Yamanaka e Machiko Kyo e di riscoprire gemme recentemente restaurate dagli aventi diritto, archivi e laboratori di tutto il mondo. Tra le 35 proiezioni proposte, abbiamo potuto vedere Matrimonio in quattro, secondo film di Ernst Lubitsch a Hollywood, Morte in vacanza del regista messicano Robert Gavaldón o, per la prima volta in Francia, la versione restaurata di Tutta una notte di Chantal Akerman, presentato da Caroline Champetier.

Todd Wiener (Curator of Films) ha presentato sette recenti restauri della prestigiosa istituzione americana UCLA Film and Television Archive, tra cui film rari di Frank Borzage e Charles Burnett.

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All’evento hanno partecipato numerose “Classi del Festival” (studenti delle scuole superiori e studenti di cinema della regione Ile-de-France). Due giorni di formazione professionale internazionale (Winter School FIAF organizzata in collaborazione con la FIAF e la Fondazione Jérôme Seydoux-Pathé) hanno riunito 50 programmatori e 20 relatori provenienti da 20 paesi diversi.

Una giornata di studio sull’Intelligenza Artificiale, in collaborazione con il CNC, ha riunito un vasto pubblico.

Il festival nelle sale e sul web

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