ST-ART la fiera dell’arte contemporanea a Strasburgo
Tempo stimato per la lettura: 4,9 minuti
Il 24 novembre 2022, ST-ART, la fiera europea d’arte contemporanea a Strasburgo, festeggia il suo 26esimo anniversario. L’edizione di quest’anno, che si tiene dal 25 al 27 novembre, propone un panorama completo della creazione artistica contemporanea e un programma rinnovato con grandi mostre, un ciclo di conferenze e uno spazio dedicato alla fotografia e al cinema.
Da 25 anni, ST-ART rimane una delle primissime fiere d’arte contemporanea nella regione francese dell’Alsazia, per la qualità delle opere presente e per la diversità dei visitatori e collezionisti che la frequentano, grazie alla selezione proposta dalle circa 70 gallerie vi espongono.
Un nuovo look giapponese
Dopo cinque lustri, ST-ART riceve un regalo eccezionale: uno spazio nel nuovissimo centro espositivo di Strasburgo, ai piedi delle rive dell’Aar. Un’opera firmata Kengo Kuma l’architetto giapponese, vincitore del prestigioso Premio globale per l’architettura sostenibile.
La magnifica struttura in legno e ferro, con la sua armatura in metallo e un alto soffitto, opera d’arte in sé stessa, diventa il contenitore ideale di questa manifestazione che ogni anno attira migliaia di appassionati dell’arte, collezionisti e artisti.
Installazioni e performance
I visitatori sono accolti dall’opera monumentale di Angela Glajcar, artista contemporanea tedesca, il cui materiale preferito è la carta. Il principio delle sue opere è semplice, allinea fogli, li taglia o li strappa per formare dei buchi ispirati ai ghiacciai, alla roccia, a dei vortici immaginari.
Inoltre, in occasione del vernissage della fiera, l’artista Simon Berger (rappresentato dalla galleria Mazel) è il protagonista di una performance durante la quale realizza un ritratto rompendo un vetro di 150x 150 cm. L’opera fa capire che bisogna guardare un oggetto in maniera creativa e vedere al di là di quello che appare, perché non c’è limite alle sorprese che possiamo scoprire.
Cinema: fotografia in movimento
Mentre, l’installazione multimediale La belle captive è ispirata all’opera omonima di Magritte e al film di Alain Robbe-Grillet. Progettata e prodotta da Dool (Diane Ottawa e Olivier Lelong), fa parte della nuova sezione “Cinema e fotografia, un legame così sensibile”. Infatti, per la sua 26° edizione, ST-ART incrocia le pratiche artistiche ed esplora i nessi tra cinema e fotografia. Su invito di Patricia Houg, direttrice artistica di ST-ART, il fotografo Ryo Tomo, direttore del festival di fotografia d’arte di Strasburgo, presenta questo nuovo progetto espositivo.
Inoltre, per l’occasione, ST-ART si unisce alla Strasbourg art photography, e propone una serie di fotografie artistiche sull’universo del cinema in una narrazione che ne evidenzia la correlazione. Tra gli eventi in programma, la proiezione del video Waiting for the God di Tim White-Sobieski, un omaggio all’opera di Samuel Beckett Aspettando Godot.
Residenze incrociate: Strasburgo e Stoccarda
In linea con la sua vocazione di essere un trampolino di lancio, promuovendo gli artisti emergenti e le gallerie che li rappresentano, per l’edizione 2022, ST-ART offre inoltre l’opportunità di scoprire il programma di mobilità degli artisti della città di Strasburgo.
Nell’ambito del 60° anniversario del gemellaggio tra Strasburgo e Stoccarda, ST-ART riserva uno spazio espositivo allo scambio tra le due città, e in particolare alla collaborazione tra il HEAR, a Strasburgo, e il GEDOK, a Stoccarda. Sei artisti francesi e tedeschi, vincitori di questo programma per il periodo dal 2018 al 2021, presentano i loro progetti realizzati in questo contesto.
Intelligenze artificiali e commemorazioni
Il fitto calendario della fiera propone anche un workshop della scuola Camondo gestito da Étienne Mineur, per scoprire, utilizzare e mettere in discussione le nuove possibilità legate alle “intelligenze artificiali” nel campo del design, architettura e grafica. Un cambiamento radicale è attualmente in atto nel settore, con la massiccia e rapida diffusione di strumenti per la creazione grafica e testuale tramite reti apprendimento profondo neurale.
Infine, per commemorare un amico scomparso, Jean Greset, fedele attore della ST ART – morto nel mese di aprile di quest’anno – la fiera rende omaggio alla sua attività, di oltre 35 anni, di gallerista e di collezionista.
Gli italiani alla ST-ART: la galleria
Unico stand italiano quello della galleria Alice Palma, con una selezione dei suoi artisti: gli italiani Paolo da San Lorenzo, Pier Toffoletti, Alessandro Casetti, Pietro Dente, Lamberto Melina, Toni Alfano Max Gasparini e il cinese Je Shen.
Gli italiani alla ST-ART: la fotografa
Artista italo-francese da segnalare, la fotografa Francesca Gariti, rappresentata strasburghese dalle Aedaen Gallery. I suoi scatti, di un’estrema poesia, sono il racconto di un viaggio fisico (Gerusalemme, Roma, Venezia…) dalle forti risonanze emotive per l’autrice. La serie proposta Les Mots de Pierre (Le parole di pietra/Pierre), mostra particolari di muri, statue, strade in pietra, fotografati in questo viaggio interiore alla ricerca delle proprie radici più profonde.
Ma sono anche un gioco di parole dato che il padre dell’artista si chiama Pierre. Un percorso simile a un procedimento alchemico che dalla pietra fa nascere la vita. Infatti, dalla staticità della pietra si arriva all’espressione massima della vita, e dell’amore, un bambino che gioca. Una sequenza di immagini, come fotogrammi di un film.
condividi su
ST-ART la fiera dell’arte contemporanea a Strasburgo
Tempo stimato per la lettura: 14 minuti
Il 24 novembre 2022, ST-ART, la fiera europea d’arte contemporanea a Strasburgo, festeggia il suo 26esimo anniversario. L’edizione di quest’anno, che si tiene dal 25 al 27 novembre, propone un panorama completo della creazione artistica contemporanea e un programma rinnovato con grandi mostre, un ciclo di conferenze e uno spazio dedicato alla fotografia e al cinema.
Da 25 anni, ST-ART rimane una delle primissime fiere d’arte contemporanea nella regione francese dell’Alsazia, per la qualità delle opere presente e per la diversità dei visitatori e collezionisti che la frequentano, grazie alla selezione proposta dalle circa 70 gallerie vi espongono.
Un nuovo look giapponese
Dopo cinque lustri, ST-ART riceve un regalo eccezionale: uno spazio nel nuovissimo centro espositivo di Strasburgo, ai piedi delle rive dell’Aar. Un’opera firmata Kengo Kuma l’architetto giapponese, vincitore del prestigioso Premio globale per l’architettura sostenibile.
La magnifica struttura in legno e ferro, con la sua armatura in metallo e un alto soffitto, opera d’arte in sé stessa, diventa il contenitore ideale di questa manifestazione che ogni anno attira migliaia di appassionati dell’arte, collezionisti e artisti.
Installazioni e performance
I visitatori sono accolti dall’opera monumentale di Angela Glajcar, artista contemporanea tedesca, il cui materiale preferito è la carta. Il principio delle sue opere è semplice, allinea fogli, li taglia o li strappa per formare dei buchi ispirati ai ghiacciai, alla roccia, a dei vortici immaginari.
Inoltre, in occasione del vernissage della fiera, l’artista Simon Berger (rappresentato dalla galleria Mazel) è il protagonista di una performance durante la quale realizza un ritratto rompendo un vetro di 150x 150 cm. L’opera fa capire che bisogna guardare un oggetto in maniera creativa e vedere al di là di quello che appare, perché non c’è limite alle sorprese che possiamo scoprire.
Cinema: fotografia in movimento
Mentre, l’installazione multimediale La belle captive è ispirata all’opera omonima di Magritte e al film di Alain Robbe-Grillet. Progettata e prodotta da Dool (Diane Ottawa e Olivier Lelong), fa parte della nuova sezione “Cinema e fotografia, un legame così sensibile”. Infatti, per la sua 26° edizione, ST-ART incrocia le pratiche artistiche ed esplora i nessi tra cinema e fotografia. Su invito di Patricia Houg, direttrice artistica di ST-ART, il fotografo Ryo Tomo, direttore del festival di fotografia d’arte di Strasburgo, presenta questo nuovo progetto espositivo.
Inoltre, per l’occasione, ST-ART si unisce alla Strasbourg art photography, e propone una serie di fotografie artistiche sull’universo del cinema in una narrazione che ne evidenzia la correlazione. Tra gli eventi in programma, la proiezione del video Waiting for the God di Tim White-Sobieski, un omaggio all’opera di Samuel Beckett Aspettando Godot.
Residenze incrociate: Strasburgo e Stoccarda
In linea con la sua vocazione di essere un trampolino di lancio, promuovendo gli artisti emergenti e le gallerie che li rappresentano, per l’edizione 2022, ST-ART offre inoltre l’opportunità di scoprire il programma di mobilità degli artisti della città di Strasburgo.
Nell’ambito del 60° anniversario del gemellaggio tra Strasburgo e Stoccarda, ST-ART riserva uno spazio espositivo allo scambio tra le due città, e in particolare alla collaborazione tra il HEAR, a Strasburgo, e il GEDOK, a Stoccarda. Sei artisti francesi e tedeschi, vincitori di questo programma per il periodo dal 2018 al 2021, presentano i loro progetti realizzati in questo contesto.
Intelligenze artificiali e commemorazioni
Il fitto calendario della fiera propone anche un workshop della scuola Camondo gestito da Étienne Mineur, per scoprire, utilizzare e mettere in discussione le nuove possibilità legate alle “intelligenze artificiali” nel campo del design, architettura e grafica. Un cambiamento radicale è attualmente in atto nel settore, con la massiccia e rapida diffusione di strumenti per la creazione grafica e testuale tramite reti apprendimento profondo neurale.
Infine, per commemorare un amico scomparso, Jean Greset, fedele attore della ST ART – morto nel mese di aprile di quest’anno – la fiera rende omaggio alla sua attività, di oltre 35 anni, di gallerista e di collezionista.
Gli italiani alla ST-ART: la galleria
Unico stand italiano quello della galleria Alice Palma, con una selezione dei suoi artisti: gli italiani Paolo da San Lorenzo, Pier Toffoletti, Alessandro Casetti, Pietro Dente, Lamberto Melina, Toni Alfano Max Gasparini e il cinese Je Shen.
Gli italiani alla ST-ART: la fotografa
Artista italo-francese da segnalare, la fotografa Francesca Gariti, rappresentata strasburghese dalle Aedaen Gallery. I suoi scatti, di un’estrema poesia, sono il racconto di un viaggio fisico (Gerusalemme, Roma, Venezia…) dalle forti risonanze emotive per l’autrice. La serie proposta Les Mots de Pierre (Le parole di pietra/Pierre), mostra particolari di muri, statue, strade in pietra, fotografati in questo viaggio interiore alla ricerca delle proprie radici più profonde.
Ma sono anche un gioco di parole dato che il padre dell’artista si chiama Pierre. Un percorso simile a un procedimento alchemico che dalla pietra fa nascere la vita. Infatti, dalla staticità della pietra si arriva all’espressione massima della vita, e dell’amore, un bambino che gioca. Una sequenza di immagini, come fotogrammi di un film.
seguici su