SUPERNOVECENTO. Le grandi mostre ed eventi per la primavera-estate 2025 del Museo Novecento

About the Author: Alice Stocchi

Published On: 17 Febbraio 2025

Tempo stimato per la lettura: 3,4 minuti

Il Museo Novecento è pronto ad inaugurare un 2025 all’insegna di grandi mostre con SUPERNOVECENTO. Il programma del primo semestre, per la primavera-estate 2025, curato dal direttore Sergio Risaliti, comprende una serie di progetti che coinvolgerà non solo gli spazi museali delle ex Leopoldine, ma anche Piazza della Signoria, il Museo di Palazzo Vecchio e Manifattura Tabacchi, creando un unico e significativo legame tra passato e contemporaneo. I filoni principali attorno ai quali ruota la programmazione scientifica 2025 sono il sostegno alle artiste e alle giovani generazioni, l’inclusività, il cambiamento climatico e nuove forme di sostenibilità.

Una primavera al femminile e una grande mostra

La nuova primavera di mostre al Museo Novecento inizia sabato 8 marzo con l’inaugurazione della collettiva Messaggere, che vedrà dialogare le artiste Chiara Baima Poma, Fatima Bianchi, Lucia Cantò, Tuli Mekondjo e Parul Thacker, in una riflessione sull’arte intesa come pratica spirituale.

Tra gli appuntamenti più attesi di questo 2025 vi è sicuramente la grande mostra di Thomas J Price che aprirà al pubblico venerdì 14 marzo. Come avvenuto in passato con i progetti espositivi di Jenny Saville, Rachel Feinstein e Louise Bourgeois, la mostra Thomas J Price in Florence si estenderà ed entrerà in dialogo con i luoghi chiave del centro storico fiorentino, includendo una grande installazione in Piazza della Signoria, dove negli anni scorsi si erano installate le opere di Jeff Koons, Jan Fabre e Urs Fischer, che tanto avevano fatto discutere, accelerando d’altro canto quel processo di rinnovamento culturale di cui la città aveva bisogno. Thomas J Price, celebre per le sue sculture figurative di grandi dimensioni alloggiate in spazi pubblici e sale museali, porterà nella piazza simbolo del Rinascimento, una figura femminile di dimensioni monumentali realizzata in bronzo con patina oro. Per la prima volta tra le celebri sculture del David o del Perseo, del Nettuno o dell’Ercole e Caco, icone che da secoli adornano uno dei luoghi simbolo del patrimonio artistico mondiale, comparirà come protagonista una giovane donna contemporanea, “immortalata” in una posa che nulla ha d’eroico o di terribile, ma di normale quotidianità, quasi distaccata da quel mondo immaginario, dominato da figure retoriche, antiche mitologie, personaggi appartenenti alla narrazione biblica, dispositivi simbolici e persuasivi che dovevano rappresentare e celebrare il dominio assoluto del potere.

Marion Baruch e Lorenzo Bonechi

Lo stesso giorno aprirà il progetto espositivo Marion Baruch. Un passo avanti tanti dietro, che renderà omaggio, con la più ampia retrospettiva in un’istituzione italiana, alla grande artista cosmopolita e versatile nata a Timisoara nel 1929. La mostra si inserisce in un preciso programma culturale volto a rileggere la storia dell’arte del secolo scorso dando riconoscimento istituzionale ad artiste che nell’arco della loro carriera hanno contribuito a trasformare le nostre categorie visive e a mettere in discussione  approcci e limiti culturali, soffrendo però di una scarsa visibilità e affermazione rispetto alle controparti maschili.

Ad aprile il programma proseguirà con un’incursione nell’arte del Novecento attraverso una monografica che celebrerà Lorenzo Bonechi, a settant’anni dalla sua nascita.

Un estate sostenibile

Il programma del Museo si arricchirà a giugno con un progetto legato all’emergenza climatica e alla sostenibilità con l’artista e land conservator americana Haley Mellin. Il progetto Re-wild Museum, pensato in collaborazione con Haley Mellin, trasformerà il chiostro del Museo Novecento in un giardino permanente, un’oasi verde con piante native nel cuore dell’ex convento, pensata per compensare le emissioni di CO2 del museo e per restituire alla comunità un giardino sul modello di quello che nei secoli passati adornava il luogo. Le sale espositive ospiteranno inoltre la prima mostra personale di Haley Mellin in Italia. Sarà l’occasione per ammirare la sua produzione, tra dipinti e disegni, realizzati con un’immersione totale nelle foreste che con il suo attivismo vuole preservare dalla distruzione.

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Published On: 17 Febbraio 2025

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Tempo stimato per la lettura: 10 minuti

Il Museo Novecento è pronto ad inaugurare un 2025 all’insegna di grandi mostre con SUPERNOVECENTO. Il programma del primo semestre, per la primavera-estate 2025, curato dal direttore Sergio Risaliti, comprende una serie di progetti che coinvolgerà non solo gli spazi museali delle ex Leopoldine, ma anche Piazza della Signoria, il Museo di Palazzo Vecchio e Manifattura Tabacchi, creando un unico e significativo legame tra passato e contemporaneo. I filoni principali attorno ai quali ruota la programmazione scientifica 2025 sono il sostegno alle artiste e alle giovani generazioni, l’inclusività, il cambiamento climatico e nuove forme di sostenibilità.

Una primavera al femminile e una grande mostra

La nuova primavera di mostre al Museo Novecento inizia sabato 8 marzo con l’inaugurazione della collettiva Messaggere, che vedrà dialogare le artiste Chiara Baima Poma, Fatima Bianchi, Lucia Cantò, Tuli Mekondjo e Parul Thacker, in una riflessione sull’arte intesa come pratica spirituale.

Tra gli appuntamenti più attesi di questo 2025 vi è sicuramente la grande mostra di Thomas J Price che aprirà al pubblico venerdì 14 marzo. Come avvenuto in passato con i progetti espositivi di Jenny Saville, Rachel Feinstein e Louise Bourgeois, la mostra Thomas J Price in Florence si estenderà ed entrerà in dialogo con i luoghi chiave del centro storico fiorentino, includendo una grande installazione in Piazza della Signoria, dove negli anni scorsi si erano installate le opere di Jeff Koons, Jan Fabre e Urs Fischer, che tanto avevano fatto discutere, accelerando d’altro canto quel processo di rinnovamento culturale di cui la città aveva bisogno. Thomas J Price, celebre per le sue sculture figurative di grandi dimensioni alloggiate in spazi pubblici e sale museali, porterà nella piazza simbolo del Rinascimento, una figura femminile di dimensioni monumentali realizzata in bronzo con patina oro. Per la prima volta tra le celebri sculture del David o del Perseo, del Nettuno o dell’Ercole e Caco, icone che da secoli adornano uno dei luoghi simbolo del patrimonio artistico mondiale, comparirà come protagonista una giovane donna contemporanea, “immortalata” in una posa che nulla ha d’eroico o di terribile, ma di normale quotidianità, quasi distaccata da quel mondo immaginario, dominato da figure retoriche, antiche mitologie, personaggi appartenenti alla narrazione biblica, dispositivi simbolici e persuasivi che dovevano rappresentare e celebrare il dominio assoluto del potere.

Marion Baruch e Lorenzo Bonechi

Lo stesso giorno aprirà il progetto espositivo Marion Baruch. Un passo avanti tanti dietro, che renderà omaggio, con la più ampia retrospettiva in un’istituzione italiana, alla grande artista cosmopolita e versatile nata a Timisoara nel 1929. La mostra si inserisce in un preciso programma culturale volto a rileggere la storia dell’arte del secolo scorso dando riconoscimento istituzionale ad artiste che nell’arco della loro carriera hanno contribuito a trasformare le nostre categorie visive e a mettere in discussione  approcci e limiti culturali, soffrendo però di una scarsa visibilità e affermazione rispetto alle controparti maschili.

Ad aprile il programma proseguirà con un’incursione nell’arte del Novecento attraverso una monografica che celebrerà Lorenzo Bonechi, a settant’anni dalla sua nascita.

Un estate sostenibile

Il programma del Museo si arricchirà a giugno con un progetto legato all’emergenza climatica e alla sostenibilità con l’artista e land conservator americana Haley Mellin. Il progetto Re-wild Museum, pensato in collaborazione con Haley Mellin, trasformerà il chiostro del Museo Novecento in un giardino permanente, un’oasi verde con piante native nel cuore dell’ex convento, pensata per compensare le emissioni di CO2 del museo e per restituire alla comunità un giardino sul modello di quello che nei secoli passati adornava il luogo. Le sale espositive ospiteranno inoltre la prima mostra personale di Haley Mellin in Italia. Sarà l’occasione per ammirare la sua produzione, tra dipinti e disegni, realizzati con un’immersione totale nelle foreste che con il suo attivismo vuole preservare dalla distruzione.

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