Tesori salvati da Gaza, 5000 anni di storia

Tempo stimato per la lettura: 2,9 minuti
L’Istituto del Mondo Arabo (IMA) di Parigi presenta, dal 3 aprile al 2 novembre 2025, un’esposizione che mette in luce il passato glorioso di Gaza, un antico crocevia commerciale tra Asia e Africa, il cui patrimonio è stato devastato dalla guerra con Israele. L’esposizione, intitolata Tesori salvati da Gaza, 5000 anni di storia, apre i battenti venerdì e presenta una selezione di circa cento reperti archeologici, tra cui un vaso di 4.000 anni, un mosaico del VI secolo proveniente da una chiesa bizantina e una statua di Afrodite di ispirazione ellenistica.
Questa mostra non solo celebra il patrimonio culturale di Gaza, ma serve anche a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle distruzioni subite durante il conflitto tra Hamas e Israele, iniziato il 7 ottobre 2023. L’UNESCO ha già documentato danni su 94 siti patrimoniali nella Striscia di Gaza, tra cui il palazzo del Pasha risalente al XIII secolo.
Elodie Bouffard, curatrice dell’esposizione, sottolinea che “la priorità è ovviamente l’essere umano, non il patrimonio”. Tuttavia, è fondamentale mostrare che Gaza è stata, per millenni, un punto d’incontro per le carovane, un porto che coniava la propria moneta e si era sviluppato grazie alla sua posizione strategica tra acqua e sabbia.
L’idea di un’esposizione sul patrimonio di Gaza
La genesi di Tesori salvati da Gaza, 5000 anni di storia è indissolubilmente legata alla guerra in Medio Oriente. Alla fine del 2024, l’IMA stava preparando un’esposizione sui reperti archeologici del sito di Byblos in Libano, ma i bombardamenti israeliani su Beirut hanno reso impossibile la realizzazione. Da questa situazione di emergenza è nata l’idea di un’esposizione sul patrimonio di Gaza, che è stata allestita in soli quattro mesi e mezzo, un’impresa senza precedenti.
Poiché non era possibile estrarre alcun artefatto dal territorio, l’IMA ha deciso di utilizzare 529 pezzi che erano stati stoccati dal 2006 nel porto franco di Ginevra e che appartengono all’Autorità palestinese. Questo patrimonio era stato riscoperto dopo gli accordi di Oslo del 1993, e nel 1995 era stato istituito il servizio delle antichità di Gaza, che aveva avviato i primi scavi archeologici.
Non c’è niente di peggio dell’abbandono e dell’oblio. Questa mostra, che definirei un saluto pubblico, rende omaggio a Gaza, vibrante e meravigliosamente giovane.
Jack Lang, Presidente dell’Istituto del Mondo Arabo
Restituire a Gaza la sua storia
Gaza ha una storia complessa, segnata da conquiste e distruzioni. Nel IV secolo a.C., Alessandro Magno assediò la città, causando massacri e devastazioni. Tuttavia, dal 2007, con l’arrivo al potere di Hamas e l’instaurazione del blocco israeliano, le ricerche archeologiche hanno subito un arresto. La pressione fondiaria in uno dei territori più densamente popolati al mondo ha complicato ulteriormente il lavoro archeologico.
Oggi, la ripresa degli scavi sembra un obiettivo lontano, poiché è necessario prima bonificare le bombe inesplose e rimuovere i detriti. L’IMA, con il supporto del Museo d’Arte e Storia di Ginevra e dell’Autorità nazionale palestinese, espone una selezione di 130 capolavori, tra cui la spettacolare mosaico di Abu Baraqeh, che testimoniano un passato prestigioso e complesso.
L’esposizione non solo offre uno sguardo su un patrimonio inestimabile, ma affronta anche le questioni relative alla conservazione del patrimonio in tempo di guerra. Con oltre due terzi degli edifici distrutti a Gaza, è fondamentale preservare e valorizzare la storia di questa terra, un tesoro che merita di essere conosciuto e rispettato.
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Tesori salvati da Gaza, 5000 anni di storia
Tempo stimato per la lettura: 9 minuti
L’Istituto del Mondo Arabo (IMA) di Parigi presenta, dal 3 aprile al 2 novembre 2025, un’esposizione che mette in luce il passato glorioso di Gaza, un antico crocevia commerciale tra Asia e Africa, il cui patrimonio è stato devastato dalla guerra con Israele. L’esposizione, intitolata Tesori salvati da Gaza, 5000 anni di storia, apre i battenti venerdì e presenta una selezione di circa cento reperti archeologici, tra cui un vaso di 4.000 anni, un mosaico del VI secolo proveniente da una chiesa bizantina e una statua di Afrodite di ispirazione ellenistica.
Questa mostra non solo celebra il patrimonio culturale di Gaza, ma serve anche a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle distruzioni subite durante il conflitto tra Hamas e Israele, iniziato il 7 ottobre 2023. L’UNESCO ha già documentato danni su 94 siti patrimoniali nella Striscia di Gaza, tra cui il palazzo del Pasha risalente al XIII secolo.
Elodie Bouffard, curatrice dell’esposizione, sottolinea che “la priorità è ovviamente l’essere umano, non il patrimonio”. Tuttavia, è fondamentale mostrare che Gaza è stata, per millenni, un punto d’incontro per le carovane, un porto che coniava la propria moneta e si era sviluppato grazie alla sua posizione strategica tra acqua e sabbia.
L’idea di un’esposizione sul patrimonio di Gaza
La genesi di Tesori salvati da Gaza, 5000 anni di storia è indissolubilmente legata alla guerra in Medio Oriente. Alla fine del 2024, l’IMA stava preparando un’esposizione sui reperti archeologici del sito di Byblos in Libano, ma i bombardamenti israeliani su Beirut hanno reso impossibile la realizzazione. Da questa situazione di emergenza è nata l’idea di un’esposizione sul patrimonio di Gaza, che è stata allestita in soli quattro mesi e mezzo, un’impresa senza precedenti.
Poiché non era possibile estrarre alcun artefatto dal territorio, l’IMA ha deciso di utilizzare 529 pezzi che erano stati stoccati dal 2006 nel porto franco di Ginevra e che appartengono all’Autorità palestinese. Questo patrimonio era stato riscoperto dopo gli accordi di Oslo del 1993, e nel 1995 era stato istituito il servizio delle antichità di Gaza, che aveva avviato i primi scavi archeologici.
Non c’è niente di peggio dell’abbandono e dell’oblio. Questa mostra, che definirei un saluto pubblico, rende omaggio a Gaza, vibrante e meravigliosamente giovane.
Jack Lang, Presidente dell’Istituto del Mondo Arabo
Restituire a Gaza la sua storia
Gaza ha una storia complessa, segnata da conquiste e distruzioni. Nel IV secolo a.C., Alessandro Magno assediò la città, causando massacri e devastazioni. Tuttavia, dal 2007, con l’arrivo al potere di Hamas e l’instaurazione del blocco israeliano, le ricerche archeologiche hanno subito un arresto. La pressione fondiaria in uno dei territori più densamente popolati al mondo ha complicato ulteriormente il lavoro archeologico.
Oggi, la ripresa degli scavi sembra un obiettivo lontano, poiché è necessario prima bonificare le bombe inesplose e rimuovere i detriti. L’IMA, con il supporto del Museo d’Arte e Storia di Ginevra e dell’Autorità nazionale palestinese, espone una selezione di 130 capolavori, tra cui la spettacolare mosaico di Abu Baraqeh, che testimoniano un passato prestigioso e complesso.
L’esposizione non solo offre uno sguardo su un patrimonio inestimabile, ma affronta anche le questioni relative alla conservazione del patrimonio in tempo di guerra. Con oltre due terzi degli edifici distrutti a Gaza, è fondamentale preservare e valorizzare la storia di questa terra, un tesoro che merita di essere conosciuto e rispettato.
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