Truth, la verità scomoda che fa tremare il colosso della CBS

About the Author: Alessia

Published On: 16 Ottobre 2015

Tempo stimato per la lettura: 2,3 minuti

Primo film uscito al Festival del Cinema di Roma – e a seguire la conferenza stampa con il regista statunitense James Vanderbilt, famoso per aver lavorato a  The Amazing Spider – Man 1 e 2 e i produttori della pellicola.

Film molto interessante, che si presta a più letture e interpretazioni. Protagonisti, i premi Oscar Cate Blanchett e Robert Redford ma anche Dennis Quaid, Topher Grace ed Elisabeth Moss, applaudita protagonista della serie tv Mad Men.

Tratto dal  libro “Truth and Duty: The Press, the President and the Privilege of Power”, e alla giornalista e produttrice televisiva Mary Mapes (interpretata da Cate Blanchett) che per oltre quindici anni  ha lavorato alla trasmissione della CBS “60 minutes”, in stretta collaborazione con Dan Rather (Robert Redford), conduttore fra i più noti negli stati Uniti, la “voce e il volto” che arrivava, tramite l’emittente, a tutte le famiglie americane.

Truth racconta le vicende che hanno portato al controverso caso, noto come “Rathergate”, uno “scandalo”sui favoritismi ricevuti da George W. Bush per andare alla Guardia Nazionale anziché in Vietnam. Una storia complessa che – emersa nel 2004, a due mesi dalle elezioni presidenziali americane e uscita 3 anni dopo il famoso 11/09 – ha portato alle dimissioni di Rather e il licenziamento di Mapes, portando tutta la CBS News ad un passo dal collasso.

Si è sostenuto all’epoca che si trattasse solo di un complotto: ancora poco dopo l’uscita del film negli Stati Uniti, la stessa CBS ha avuto reazioni molto dure, sostenendo che il film fosse stato troppo tenero e che i giornalisti erano stati considerati come dei supereroi.

Una vera e propria caduta in grande stile della squadra di giornalisti di indagine che ha visto poco a poco sgretolare intorno a sé le certezze che stavano  costruendo. Un aspetto molto interessante dal punto di vista dell’azienda, con una verità emotiva della storia che era la parte più difficile da raccontare.

Responsabilità che per la CBS ricadono sulla responsabile dello scandalo Mary Mapes, licenziata per questo e con sé tutta la squadra di persone che lavoravano con lei.

In primo luogo colpevole di aver posto domande e aver cercato una verità. Inserita in un contesto come quello di una grande emittente televisiva non poteva forse avvenire altrimenti. Con un epilogo talmente forte, come solo nelle grandi società succede. Dove, dall’errore, saltano tutte le sicurezze. Probabilmente le verità scomode fanno tremare e sono, come afferma il regista in conferenza “le verità che tutti cercano anche se portano all’interno di sé un elemento di tragedia”.

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About the Author: Alessia

Tempo stimato per la lettura: 7 minuti

Primo film uscito al Festival del Cinema di Roma – e a seguire la conferenza stampa con il regista statunitense James Vanderbilt, famoso per aver lavorato a  The Amazing Spider – Man 1 e 2 e i produttori della pellicola.

Film molto interessante, che si presta a più letture e interpretazioni. Protagonisti, i premi Oscar Cate Blanchett e Robert Redford ma anche Dennis Quaid, Topher Grace ed Elisabeth Moss, applaudita protagonista della serie tv Mad Men.

Tratto dal  libro “Truth and Duty: The Press, the President and the Privilege of Power”, e alla giornalista e produttrice televisiva Mary Mapes (interpretata da Cate Blanchett) che per oltre quindici anni  ha lavorato alla trasmissione della CBS “60 minutes”, in stretta collaborazione con Dan Rather (Robert Redford), conduttore fra i più noti negli stati Uniti, la “voce e il volto” che arrivava, tramite l’emittente, a tutte le famiglie americane.

Truth racconta le vicende che hanno portato al controverso caso, noto come “Rathergate”, uno “scandalo”sui favoritismi ricevuti da George W. Bush per andare alla Guardia Nazionale anziché in Vietnam. Una storia complessa che – emersa nel 2004, a due mesi dalle elezioni presidenziali americane e uscita 3 anni dopo il famoso 11/09 – ha portato alle dimissioni di Rather e il licenziamento di Mapes, portando tutta la CBS News ad un passo dal collasso.

Si è sostenuto all’epoca che si trattasse solo di un complotto: ancora poco dopo l’uscita del film negli Stati Uniti, la stessa CBS ha avuto reazioni molto dure, sostenendo che il film fosse stato troppo tenero e che i giornalisti erano stati considerati come dei supereroi.

Una vera e propria caduta in grande stile della squadra di giornalisti di indagine che ha visto poco a poco sgretolare intorno a sé le certezze che stavano  costruendo. Un aspetto molto interessante dal punto di vista dell’azienda, con una verità emotiva della storia che era la parte più difficile da raccontare.

Responsabilità che per la CBS ricadono sulla responsabile dello scandalo Mary Mapes, licenziata per questo e con sé tutta la squadra di persone che lavoravano con lei.

In primo luogo colpevole di aver posto domande e aver cercato una verità. Inserita in un contesto come quello di una grande emittente televisiva non poteva forse avvenire altrimenti. Con un epilogo talmente forte, come solo nelle grandi società succede. Dove, dall’errore, saltano tutte le sicurezze. Probabilmente le verità scomode fanno tremare e sono, come afferma il regista in conferenza “le verità che tutti cercano anche se portano all’interno di sé un elemento di tragedia”.

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