Vantours Maud: L’arte che oltrepassa i limiti
Tempo stimato per la lettura: 1,5 minuti
Vantours Maud: L’arte che oltrepassa i limiti e indica il contenuto del futuro
Vantours Maud è una giovane designer parigina che fa della sua attività una missione: la ricerca dell’incastro perfetto tra forma e colore. Lavora con la carta e, fra ritagli e pieghe, dà vita a capolavori cromatici, simili a opere d’arte. Sempre più ricercata da case di moda e design, l’artista non rinuncia alla propria originalità, oggi condizione rara da individuare.
Fa pensare a Kandinskij che già agli inizi del ‘900 aveva proposto nuove teorie e spunti sull’ accostamento, che definiva come “lavoro privilegiato”, tra forma e colore.
Sosteneva che il colore, sia primario, sia secondario, avesse in sé una energia vibrante, simile a un suono.
Tale e tanta è la potenza che suscita nello spettatore, da essere simile ad uno strumento musicale.
Ecco quindi che il giallo, per la sua forza, si può avvicinare al suono della tromba, il blu profondo come l’abisso al suono dell’organo, il verde ricorda il violino, l’arancione il rintocco delle campane; il nero è privo di ogni vita, è il non colore, ma per questo diviene elemento indispensabile in ogni composizione artistica.
Delinea delle forme che di per se stesse non possono essere contenute, ma che, grazie alla composizione tra forma e colore, godono di vita propria, e che, mescolati alla forma pura, danno vita a un nuovo modo di fare arte.
Come nei lavori della Maud, la vitalità che ne emerge è frutto di studio e applicazione, con un occhio ben attento alle nuove tendenze e uno spirito fresco e contemporaneo.
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Vantours Maud: L’arte che oltrepassa i limiti
Tempo stimato per la lettura: 4 minuti
Vantours Maud: L’arte che oltrepassa i limiti e indica il contenuto del futuro
Vantours Maud è una giovane designer parigina che fa della sua attività una missione: la ricerca dell’incastro perfetto tra forma e colore. Lavora con la carta e, fra ritagli e pieghe, dà vita a capolavori cromatici, simili a opere d’arte. Sempre più ricercata da case di moda e design, l’artista non rinuncia alla propria originalità, oggi condizione rara da individuare.
Fa pensare a Kandinskij che già agli inizi del ‘900 aveva proposto nuove teorie e spunti sull’ accostamento, che definiva come “lavoro privilegiato”, tra forma e colore.
Sosteneva che il colore, sia primario, sia secondario, avesse in sé una energia vibrante, simile a un suono.
Tale e tanta è la potenza che suscita nello spettatore, da essere simile ad uno strumento musicale.
Ecco quindi che il giallo, per la sua forza, si può avvicinare al suono della tromba, il blu profondo come l’abisso al suono dell’organo, il verde ricorda il violino, l’arancione il rintocco delle campane; il nero è privo di ogni vita, è il non colore, ma per questo diviene elemento indispensabile in ogni composizione artistica.
Delinea delle forme che di per se stesse non possono essere contenute, ma che, grazie alla composizione tra forma e colore, godono di vita propria, e che, mescolati alla forma pura, danno vita a un nuovo modo di fare arte.
Come nei lavori della Maud, la vitalità che ne emerge è frutto di studio e applicazione, con un occhio ben attento alle nuove tendenze e uno spirito fresco e contemporaneo.
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