Voi, l’ultimo libro di Armin Greder
Tempo stimato per la lettura: 2,5 minuti
«Quando vedo qualcosa che mi fa arrabbiare, allora scrivo un libro!» afferma Armin Greder. Questo è il filo rosso che lega quasi tutte le ultime pubblicazioni di questo grande autore, capace di guardare dritto negli occhi l’umanità intera. Orecchio acerbo editore presenta Voi l’ultimo albo di Armin Greder, in libreria dal 12 luglio 2024.
La schiavitù moderna
«Ci avete fatto lavorare fino alla morte per arricchirvi», scrive Greder. I fatti di cronaca, nazionale e internazionale, dimostrano che la schiavitù moderna non è molto diversa di quella praticata 150 anni fa. Le parole dure colpiscono come pietre. A queste si contrappone la poesia del disegno, nonostante rappresenti un’umanità sfruttata e un’altra accecata dal denaro e ammantata d’ipocrisia. Perché ancora oggi, nel mondo, circa 50 milioni di persone, secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro, vivono in condizione di schiavitù.
Società a responsabilità illimitata…non assunta
Non una voce sola, ma il coro di un intero continente che nel tempo l’Occidente strapotente ha sfruttato, bruciato, annientato: a partire dai primi colonizzatori che arrivarono in Africa con la Bibbia, imponendo il loro credo, seguiti da chi li rese schiavi e poi gli concesse un’indipendenza fittizia. E poi ancora lo sfruttamento delle ricchezze, il finanziamento di guerre e armi, nascondendo le coscienze dietro la bandiera della cooperazione.
Frontiere che si rinforzano, lager in cui rinchiudere e tenere la pressione lontana, nell’ipocrisia generale. E, superati i mille ostacoli, arriva lo sfruttamento del lavoro per il benessere: dell’Occidente. Non avere nulla significa non poter perdere nulla e quelle voci lo diranno, finché c’è respiro.
L’autore: breve biografia
Graphic designer e illustratore, Armin Greder è cittadino del mondo. Nato in Svizzera, emigrato in Australia, poi trasferitosi in Perù, oggi vive in Italia, a Mazara del Vallo. Dopo aver insegnato design e illustrazione per anni al Queensland College of Art, ha cominciato a illustrarli i libri, prima quelli di altri autori, poi i suoi. Al suo lavoro sono state dedicate numerose mostre personali e collettive, dalla Germania al Giappone. Nel 1996 ha ricevuto il Bologna Ragazzi Award e l’IBBY Honour List con “The Great Bear” di Libby Gleeson (Scholastic Press). Con Libby Gleeson ha pubblicato anche: “Big Dog” (1991), “Sleep Time” (1993), “The Princess and the Perfect Dish” (1995) e “An Ordinary Day” (2001). “Die Insel” (“L’isola” orecchio acerbo, 2008) pubblicato da Sauerlander nel 2002, è il libro di cui per la prima volta è anche autore dei testi. È tradotto in moltissime lingue e ha ricevuto riconoscimenti in tutto il mondo, fra cui il Goldener Apfel/Golden alla Biennale di Illustrazione di Bratislava del 2003. Nel catalogo di orecchio acerbo “La città” (2009); “Gli stranieri” (2012); “Italia A/Z” con Goffredo Fofi (2015); “Il serpente tanto solo” (2016); “Mediterraneo” (2017); “C’erano tutti nella grande aia” su testo di Nino De Vita (2018); “Diamanti” (2020); “L’eredità” (2021); “Notiziario” (2023).
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Voi, l’ultimo libro di Armin Greder
Tempo stimato per la lettura: 8 minuti
«Quando vedo qualcosa che mi fa arrabbiare, allora scrivo un libro!» afferma Armin Greder. Questo è il filo rosso che lega quasi tutte le ultime pubblicazioni di questo grande autore, capace di guardare dritto negli occhi l’umanità intera. Orecchio acerbo editore presenta Voi l’ultimo albo di Armin Greder, in libreria dal 12 luglio 2024.
La schiavitù moderna
«Ci avete fatto lavorare fino alla morte per arricchirvi», scrive Greder. I fatti di cronaca, nazionale e internazionale, dimostrano che la schiavitù moderna non è molto diversa di quella praticata 150 anni fa. Le parole dure colpiscono come pietre. A queste si contrappone la poesia del disegno, nonostante rappresenti un’umanità sfruttata e un’altra accecata dal denaro e ammantata d’ipocrisia. Perché ancora oggi, nel mondo, circa 50 milioni di persone, secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro, vivono in condizione di schiavitù.
Società a responsabilità illimitata…non assunta
Non una voce sola, ma il coro di un intero continente che nel tempo l’Occidente strapotente ha sfruttato, bruciato, annientato: a partire dai primi colonizzatori che arrivarono in Africa con la Bibbia, imponendo il loro credo, seguiti da chi li rese schiavi e poi gli concesse un’indipendenza fittizia. E poi ancora lo sfruttamento delle ricchezze, il finanziamento di guerre e armi, nascondendo le coscienze dietro la bandiera della cooperazione.
Frontiere che si rinforzano, lager in cui rinchiudere e tenere la pressione lontana, nell’ipocrisia generale. E, superati i mille ostacoli, arriva lo sfruttamento del lavoro per il benessere: dell’Occidente. Non avere nulla significa non poter perdere nulla e quelle voci lo diranno, finché c’è respiro.
L’autore: breve biografia
Graphic designer e illustratore, Armin Greder è cittadino del mondo. Nato in Svizzera, emigrato in Australia, poi trasferitosi in Perù, oggi vive in Italia, a Mazara del Vallo. Dopo aver insegnato design e illustrazione per anni al Queensland College of Art, ha cominciato a illustrarli i libri, prima quelli di altri autori, poi i suoi. Al suo lavoro sono state dedicate numerose mostre personali e collettive, dalla Germania al Giappone. Nel 1996 ha ricevuto il Bologna Ragazzi Award e l’IBBY Honour List con “The Great Bear” di Libby Gleeson (Scholastic Press). Con Libby Gleeson ha pubblicato anche: “Big Dog” (1991), “Sleep Time” (1993), “The Princess and the Perfect Dish” (1995) e “An Ordinary Day” (2001). “Die Insel” (“L’isola” orecchio acerbo, 2008) pubblicato da Sauerlander nel 2002, è il libro di cui per la prima volta è anche autore dei testi. È tradotto in moltissime lingue e ha ricevuto riconoscimenti in tutto il mondo, fra cui il Goldener Apfel/Golden alla Biennale di Illustrazione di Bratislava del 2003. Nel catalogo di orecchio acerbo “La città” (2009); “Gli stranieri” (2012); “Italia A/Z” con Goffredo Fofi (2015); “Il serpente tanto solo” (2016); “Mediterraneo” (2017); “C’erano tutti nella grande aia” su testo di Nino De Vita (2018); “Diamanti” (2020); “L’eredità” (2021); “Notiziario” (2023).
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